L’antropologia è lo studio della diversità nelle molteplici forme e modalità in cui si manifesta. Questa definizione rende conto dei cambiamenti più recenti che la disciplina ha affrontato al suo interno sulla scia delle profonde trasformazioni che si sono verificate al suo esterno, ma rende conto anche della continuità dell’azione antropologica dalle sue origini.
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A dispetto delle sempre più numerose proposte tematiche, teoriche e metodologiche e delle specializzazioni dell’antropologia, talmente numerose da far dimenticare a volte il suo senso generale, il suo tema classico resta infatti valido: rendere conto dell’unità e della diversità del genere umano. In termini più ampi, c’è un senso che attraversa i vari modi dell’esistenza umana? Tuttavia, non è solo questa la domanda, ancora aperta, che alimenta l’antropologia. A essa si aggiunge la capacità di critica che l’antropologia mette a disposizione della società. Senza la conoscenza della diversità, e gli spunti critici che da questa ritornano, la società non può riconoscere la sua condizione – la sua identità – e agire consapevolmente. Raccontare l’antropologia per questioni e a partire dalle urgenze dell’attualità, rinunciando alla trattazione ordinata e sistematica delle opere dei maestri della disciplina: questa la scommessa che percorre i sei capitoli del manuale