Questa nona edizione del mio Manuale di diritto agrario è diretta soprattutto
agli studenti che frequentano i corsi di diritto agrario nelle Università italiane.
[...]
Dopo cinque anni dall’ultima edizione ho ritenuto opportuno presentare un
nuovo testo che completi i dati normativi che nel frattempo si sono aggiunti anche sui temi dell’agroalimentare e dell’agroambientale incisi notevolmente dalle
ultime disposizioni dell’Unione europea.
Si tratta di numerosi dati che hanno cambiato, talvolta, il senso delle precedenti normative. Siffatti “nuovi” dati sono riportati nei confacenti capitoli, sicché il testo di questa edizione si presenta cambiato rispetto alla precedente. Per
rendere conto del dipanarsi della mia esposizione del diritto italiano dell’agricoltura, ritengo opportuno riportare l’Avvertenza della quinta edizione (2003) e
della settima edizione (2010).
Nella settima edizione spiegavo le ragioni che mi avevano indotto a ridurre le
pagine del testo e della bibliografia [oggi il testo è aumentato per le numerose
novità di questi ultimi cinque anni]; nella quinta edizione affermavo che ero
consapevole che il diritto non è la palestra della verità ma della forza dell’argomentazione e che quindi avrei cercato di dare ai discenti gli strumenti culturali per imparare, cosicché mi ero sforzato di non limitare il mio dire alle “conclusioni” ma a spiegare il ragionamento logico che portava alle diverse conclusioni
a cui era pervenuta la dottrina, e ciò per consentire ai discenti di “scegliere” la
soluzione che ad essi sembrasse la più valida anche in base al loro stesso sentire
e ai valori che avvertivano come propri della società in cui vivevano.
Sono ancora consapevole della giustezza delle dette considerazioni, che perciò mi hanno continuato a “guidare” nella stesura di questa nona edizione. [dalla prima pagina]
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