II simbolo perduto di Dan Brown ha al suo centro i segreti della massoneria, che per lo scrittore statunitense custodirebbe i misteri più profondi della storia del mondo, gli stessi che faticosamente riscoprono gli scienziati moderni e che le oscure forze del "fondamentalismo" religioso vorrebbero tenere nascoste all'umanità.
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Il simbolo perduto è insieme un'apologia della massoneria, uno sguardo alla storia delle società segrete che riprende diversi temi del precedente romanzo di Brown Angeli e Demoni, dedicato agli illuminati, e una ricostruzione delle origini degli Stati Uniti che non sarebbero cristiane ma appunto massoniche e segretamente neo-pagane. Spesso impreciso e perfino fazioso, il romanziere offre almeno l'occasione per un dibattito serio: che cos'è la massoneria? Chi sono i Rosacroce, i neo-templari, gli illuminati, tutti evocati nei romanzi di Brown? Le società segrete dominano davvero gli Stati Uniti e la politica mondiale? I romanzi e i miti in questo libro diventano così pretesto per una grande indagine - da parte di uno dei maggiori specialisti internazionali - sulla massoneria, gli illuminati, gli ordini occulti, il loro ruolo dietro le quinte della storia e della politica, negli Stati Uniti e altrove, e le ragioni per cui la Chiesa Cattolica di papa Benedetto XVI mantiene ferma la sua condanna delle società segrete e vieta in particolare ai cattolici di diventare massoni.
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