Questo testo, prosecuzione del precedente volume "La relazione genitore bambino", dedica particolare attenzione, nell'ambito della Psicologia Clinica Perinatale, alle novità su strumenti e metodi oggi usati per individuare i bambini di famiglie a rischio e per orientare un'assistenza efficace.
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Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori significa coinvolgere numerose figure professionali: psicologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, neonatologi, ostetriche, ginecologi, educatori, assistenti sociali e sanitari, ma anche insegnanti, periti del tribunale e giudici, ai quali è rivolto questo volume. I contributi raccolti nel libro affrontano il problema delle funzioni genitoriali: la qualità di tali funzioni struttura il cervello del bambino e di qui il suo sviluppo, psichico e fisico, soprattutto nei contesti clinici della perinatalità, dove la qualità delle interazioni con i genitori condiziona la patologia piuttosto che l'ottimalità della crescita. Per prevenire le psicopatologie dello sviluppo occorre quindi dedicare grande cura alla relazione genitore-bambino, specialmente quando sopravvengono condizioni particolari come nascita pretermine o gemellarla, in modo tale da promuovere un buon sviluppo psichico delle future generazioni. Fra i vari interventi, particolare rilevanza ha quello di Patricia Crittenden, fondatrice della IASA (International Association for the Study of Attachment) e allieva di John Bowlby e di Mary Ainsworth.
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